15 aprile 2017

I Celti: dal Medioevo all'Era Moderna

Dopo i due appuntamenti dedicati alle Età dell'Oro, oggi chiudo la parte storica tirando i fili e raccontandovi a grandi linee di come la cultura celtica sia giunta fino ai nostri giorni.














Mi raccomando, leggete con calma perché dovrà bastarvi per due settimane :)
Il prossimo infatti verrà pubblicato il 29 Aprile perché ,per motivi personali, ho bisogno di saltare un sabato.

Ed ora, buona lettura!


Eravamo rimasti alla fine della Seconda Età dell'Oro, con il Sinodo di Kells del 1152 e con l'Irlanda, ultimo baluardo celtico allora rimasto, ormai piegata anch'essa ai voleri della Chiesa romana.
Quel che accadde dopo tenterò di riassumerlo per punti ,giusto per volare attraverso i secoli e scoprire  grazie a chi/cosa oggi noi possiamo ancora parlare del celtismo e delle feste celtiche.

La nascita dei libri miniati aveva mostrato ai Celti il modo di conservare parte della propria cultura ma, sebbene i testi fossero ormai tutti in latino, qualcosa non si riusciva tuttavia a tradurre. Fu così che nei testi latini iniziarono a comparire anche stralci di racconti in lingua celtica e fu sempre così che, tra il IX ed il X secolo,  per paura di perdere la tradizione, si iniziarono a trascrivere i racconti mitologici delle epoche precristiane.
Certo vennero conformati alla realtà cristiana ma fu pur sempre un grande passo per la cultura celtica, che altrimenti si sarebbe totalmente persa nell'oblio.














Successivamente, nel periodo feudale, i bardi bretoni andarono di corte in corte raccontando le leggende celtiche che ,seppure tradotte ,avevano molta presa sui regnanti dell'epoca, e dopo la Prima Crociata l'Occidente scoprì nuove ed interessanti differenze culturali quali il sufismo, l'esoterismo, l'alchimia, la cabala e l'astrologia, come anche gli scritti di Aristotele e Platone.

Insomma, pareva che in qualche modo la "magia di un'ancestrale conoscenza" dovesse tornare a galla per saziare un qualche bisogno umano e che anche i miti celtici avrebbero avuto la stessa opportunità grazie alla fusione del vecchio simbolismo con le leggende del mitico Artù, ma purtroppo non fu così.
La Chiesa, difatti, giocò nuovamente il ruolo di giudice assoluto contro gli eretici (nota:  il termine "eresia" significa "scelta") sterminando gli Albigesi nella Crociata del 1209 e costringendo così la "diversa spiritualità" ,compresa quella celtica, a nascondersi e a diffondersi in maniera sotterranea.

Per lunghissimo tempo, quindi, le minoranze celtiche cercarono di sopravvivere nei piccoli villaggi delle regioni che ancora conservavano il druidismo, continuando a rievocare qualcosa dei vecchi insegnamenti e cercando di resistere alle repressioni, ma non fu cosa facile.














Galles, Cornovaglia ,Scozia, Irlanda e Bretagna lottarono parecchio per mantenere vive le proprie minoranze ma nemmeno i vari Trattati ,con i quali si affermava di rispettare le piccole istituzioni locali, vennero rispettati e per questo motivo perdurarono gli scontri e le epurazioni.
Così alla fine anche gli ultimi bardi irlandesi ,che tentarono invano di affidarsi all'aisling, archetipo della Dea Terra che come una bellissima donna maltrattata cerca in ogni modo di salvarsi grazie ad un canto a gran voce pur sapendo che non ci riuscirà, si videro costretti ad affrontare la morte della propria cultura.














Dopo la Rivoluzione Francese l'Occidente si offrì al capitalismo e la Terra perdette ogni significato di fronte a nuovi status sociali ,quali denaro e lavoro nelle fabbriche, e fu così che il materialismo si sviluppò, offuscando l'Antica Eredità Pagana e la Spiritualità ad essa collegata.

In sostanza, le persone avevano iniziato a vivere per i beni materiali e nemmeno movimenti come il Quaccherismo o il Metodismo sarebbero stati in grado di riportare in vita l'antico collegamento fra l'Uomo e la Terra, così i Celti si ritrovarono sparsi agli angoli del mondo, in America, Australia, Canada e persino Patagonia, sull'orlo dell'estinzione.

Quando però tutto pareva perduto ,ecco che nuovamente accade un qualcosa d'inaspettato e quasi magico, perfettamente in sintonia con il sistema ciclico celtico che ormai conosciamo:
gli intellettuali non celtici di fine Ottocento, in cerca di una tradizione che non fosse legata alla Chiesa o all'Umanesimo, ricominciarono a studiare gli antichi testi celtici manoscritti in epoca medievale, accogliendoli con calore ,traducendoli ed interpretandoli.

Tutto ciò fu possibile ai precedenti studi del gallese Edward Lhuyd che, riscoprendo nel 1700 la stretta parentela fra le sei lingue celtiche moderne e la lingua celtica antica, aveva dimostrato al mondo come la tradizione dei celti moderni risalisse in realtà all'antica saggezza druidica.














Sul finire del XVIII secolo ,poi, un altro Edward, stavolta Williams e scalpellino del Galles conosciuto con il nome bardico di Iolo Morganwg, inventò qualche aggiunta agli antichi scritti gallesi ,per raccontare "di più" riguardo ai bardi ed ai druidi, e presentò il tutto come autentico e da lui ritrovato.
Williams disse anche di essere un druido iniziato e diede vita ad una vera e propria "Chiesa di Bardi" tramite la quale tenere in vita la cultura gallese più antica, ed anche quando le sue invenzioni vennero screditate i giochi ormai erano fatti e la cultura celtica aveva ricominciato a circolare.

Dopo Williams fu il turno di un tal Mcphearson ,che a sua volta inventò un testo rielaborando la mitologia scozzese ed irlandese. Tale testo, chiamato Ossian, aveva come base il reale attaccamento dei Celti alla Natura e fece molta presa sul Romanticismo dell'epoca così teso al contrasto del dilagante materialismo.

Sulla scia di ciò nacquero molti altri scritti di genere "finto antico" ispirati al mondo celtico ed i bretoni scrissero persino una serie di ballate epiche che portarono la gente verso il recupero e lo studio della vera mitologia celtica.
La diffusione fu così notevole da portare persino le università inglesi e francesi a riconoscere validi i campi di studi legati al patrimonio celtico.














I Celti sopravvissuti si sentirono così rincuorati ed iniziarono ad organizzare la propria sopravvivenza nell'epoca moderna grazie ad associazioni e movimenti ,come ad esempio il bretone Feiz ha Breiz.
Inoltre, dopo la scomparsa della generazione parlante la lingua cornica, questa venne riesumata dalla morte grazie al recupero di manoscritti religiosi del Medioevo e, tramite lo studio, il recupero della fonetica e le orazioni pubbliche in tale lingua, gli amanti della Cornovaglia inglese ebbero nuovo modo di studiarla, permettendo al mondo celtico di rinascere ancora..

Tale riesumazione della lingua cornica è diventata un simbolo di speranza per i Celti moderni, un vero e proprio miracolo capace di dimostrare come niente di spirituale muore mai realmente e che ,anzi, è possibile riportarlo in vita grazie alla volontà e all'immaginazione.
















Però, anche se i Celti avevano tratto beneficio del recupero del cornico, c'è da dire che essi subirono un successivo e duro colpo durante le due guerre mondiali ,dalle quali Bretagna e Scozia uscirono pesantemente decimate.

Infatti, quando la Francia sviluppò la resistenza contro i Nazisti ,durante il secondo conflitto mondiale, la resistenza bretone si alleò con i tedeschi per tentare di sopravvivere alla Francia stessa ma tale mossa spinse lo stato francese a censurare ,e persino purgare, i bretoni su tutti i fronti.
Essi vennero completamente abbattuti. Militarmente, culturalmente e spiritualmente.
La lingua bretone e la cultura d'ispirazione celtica furono bandite per legge ,dal 1947 al 1959, e la Bretagna, terrorizzata dalla persecuzione, finì per vergognarsi della propria cultura.

La portata del colpo fu tale da spazzare via la più grande comunità di lingua celtica viva e privò la Bretagna della possibilità di tramandare la propria eredità addirittura per intere generazioni.














Dopo le guerre mondiali venne poi l'era della televisione, che diffuse la propaganda di Stato secondo la quale era da considerarsi reale ed importante solo ciò che veniva da essa, e così si finì per dimenticare qualsiasi cosa non apparisse in TV, come le tradizioni culturali.
In sostanza, ciò che non giungeva alle masse tramite la TV non veniva considerato, quasi fosse inesistente.

Il materialismo però aveva preso piede, così come la perdita dei sentimenti ed il gusto per la simbologia, e ciò ebbe sulla gente un effetto collaterale imprevisto, molto forte e contrario.
La psiche delle persone, infatti, così sottoposta al mito capitalista del denaro freddo ed arido reagì nel profondo ed iniziò in qualche modo a rifiutare il sistema e a ricercare nuovamente il significato della vita.
Fu quindi così che negli anni 60 molti si rifugiarono in una sorta di dimensione mistica, sviluppando movimenti ambientalisti e rivalutando il legame con la Terra, elemento fondamentale proprio della tradizione celtica.
Perciò, grazie alla nascita del Neopaganesimo e alla riscoperta della musica celtica una nuova scintilla di ciò che era stata l'Antica Via poté brillare ancora.










Come per magia, i suoni celtici riuscirono ad annullare le barriere linguistiche e furono in grado di diffondere una nuova consapevolezza ispirata all'antica eredità ,vista nuovamente come fonte di vita, permettendo così ai Celti di risorgere nell'Era Moderna.

Da quel momento la cultura celtica ha ripreso la sua "battaglia per la vita" ed ancora oggi combatte per salvaguardare la propria minoranza grazie a gruppi ,comunità ed associazioni che si prefiggono di mantenere vivi i rituali e la lingua tentando di tenere collegate le famose Sei Nazioni, forse nella speranza di vivere una Terza Età dell'Oro, e noi, oggi più di prima, dovremmo prendere esempio da loro, risvegliando le nostre consapevolezze e sviluppando un migliore rapporto con la Terra che ci ospita e che, purtroppo, non è infinita.














Se lo spirito del mondo celtico esiste ancora ed ancora viene riportato alla vita è anche grazie a figure artistiche capaci di avvicinarlo a noi fin dall'infanzia, come ad esempio hanno fatto negli anni 60 Goscinny e Uderzo con Asterix












o come sta facendo da qualche tempo lo studio d'animazione Cartoon Salon di Tomm Moore con piccoli gioielli quali Brendan et le Secret de Kells o Le Chant de la Mer (disponibili anche in inglese).










Forse oggi a molti risultano ancora sconosciuti i valori celtici e spesso si crede che quel mondo sia una dimensione magica fatta di fate ,draghi e folletti.
















Certamente un velo magico c'è ,ed è quello che può portarci a scoprire chi siamo nel profondo, ma il punto più importante da considerare è che la cultura celtica vede nella Via Naturale e Consapevole la strada ottimale per tornare a vivere più in sintonia ,con sé, gli altri ed il mondo.

A ben badare ,in questi ultimi anni, c'è stato un forte ritorno all'antico Valore del Guerriero Celtico, così come anche allo sviluppo di una maggiore Chiarezza della Visione Interiore ,tipica dei Druidi, o ancora un risveglio d'interesse verso l'Abilità dei Bardi di trarre risorse dall'Universo Sottile che vive in ciascuno di noi per poi trasmetterle attraverso la musica.


















Perciò si potrebbe dire che l'Uomo ne stia sentendo in qualche modo il richiamo, il che è secondo me una cosa positiva per l'era moderna distratta ed un po' perduta.

Quindi ,se anche voi percepite il desiderio di allontanarvi dalla cultura consumistica di questa epoca e sentite la necessità di iniziare un percorso interiore, alla ri-scoperta di Voi, della Vostra Essenza e delle Piccole Cose, sappiate che il recupero della cultura celtica può essere un buon modo per trovare un Equilibrio.

Personalmente devo dire che dopo aver iniziato lo studio delle culture orientali ,cosa che ancora porto avanti poiché molto interessante, ho sentito la voglia di tornare alle radici dell'Occidente ,perché è qui che sono nata e cresciuta e perché ritengo che per la nostra mente ,occidentale appunto, possa risultare più semplice approcciarsi alla riscoperta interiore proprio tramite il celtismo poiché esso ci appartiene da sempre.
E' per noi un linguaggio più vicino e quindi forse più facile da interiorizzare.

Inoltre, con mio grande piacere, ho ritrovato nella cultura celtica moltissimi concetti affini a quelli della cultura orientale e così, per chiudere ciclicamente come ho iniziato, penso di raccontarvi in futuro anche qualcosa sui chakra indiani.
Spero che l'idea vi piaccia :)

Pe ora vi saluto e rassicuro i fedelissimi che mi hanno seguita fin qui dicendo che ci sarà ancora un ultimo appuntamento celtico oltre alla prossima festa di Beltane, poi saluteremo i Celti per ritrovarli di tanto in tanto nel prossimo autunno.

Ora pensate solo a passare un bel weekend, magari curiosando fra i prossimi eventi celtici disseminati qui e là in Italia ,come ad esempio il famoso "Celtica" in Valle d'Aosta o l'appena nato "Moonart Labyrinth Festival" a Roma, oppure scovando qualche bella rievocazione direttamente in Scozia o in Irlanda.

Se andate in Bretagna questa estate vi suggerisco il grande Festival Interceltique di Lorient e di fare un salto alla Foresta di Broceliande ,mentre se invece passate dal Regno Unito, oltre a visitare i famosi Stonehenge e Glastonbury, potete recarvi al Celtic Harmony Camp per godervi un'immersione nel passato e fare un'esperienza celtica unica, anche con i vostri bambini.

















Vi ricordo che di ogni evento trovate info comode ed aggiornate semplicemente digitando i nomi in rete o cercandoli su Facebook.
Se poi ne avete altri da segnalare ,sentitevi liberi di aggiungerli nei commenti.
Sarà utile a tutti e sarà bello poter allargare la tribù conoscendo nuovi amici di Keltia :)

Grazie e un abbraccio !

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